Le vie del Signore sono infinite: la Cappella Sistina come premio per una contadina messicana

Dal Messico alla Cappella Sistina.
Lacrime di gioia per la contadina Messicana!

La storia di Karitina, contadina messicana settantasettenne, ci conquista per la semplicità e la bizzarria che la caratterizzano. Questa contadina dello Stato centrale del Querètano, ad oltre duecento chilometri da Città del Messico, non aveva mai lasciato il suo paese natio, né tanto meno la sua casa, il suo orto e le sue montagne.

Ma il destino, talvolta, ci riserva delle belle sorprese, come quella che ha permesso a Karitina di vincere un viaggio per Roma, per visitare la Cappella Sistina.

Il viaggio le è stato regalato in quanto è stata la duemilionesima visitatrice di una mostra multi-sensoriale itinerante, realizzata dal regista Gabriel Barumen, avente per tema la Cappella Sistina.

Quest’ultimo racconta che l’idea di ricreare la Cappella Sistina è stata del Cardinale Giuseppe Bertello, Presidente del Governatorato vaticano. “L’idea è nata , continua il regista, dopo che due anni fa un artigiano messicano che crea nel suo Paese oggetti che si rifanno a quelli contenuti nei Musei, è entrato per la prima volta in vita sua nella Sistina. Scoppiò a piangere tanta fu l’emozione. E così Bertello, pensò di riprodurre la Sistina in modo che tanta gente anche povera di mezzi potesse gratuitamente entrarvi e rivivere l’emozione che vivono i visitatori che giungono a Roma. Insomma, portare la Sistina nel mondo affinché anche chi non può permettersi di viaggiare possa godere delle meraviglie di Michelangelo, possa vivere un’esperienza di bellezza universale“.

Nella Città del Vaticano oltre a visitare la Cappella Sistina, in compagnia della figlia e di due nipoti, Karitina ha incontrato Papà Francesco. Entrata, di prima mattina e lontana Dale migliaia di turisti, ha guardato in alto ed è scoppiata a piangere: “Dio mio – ha detto rivolgendosi alla figlia – non è possibile!”.

Per permettere alla contadina di recarsi a Roma, è dovuto intervenire l’Ambasciata messicana presso la Santa Sede e il Ministero della Cultura del Messico per sbrigare ogni pratica necessaria per avere il passaporto e poter decollare verso Roma.

Karitina, difatti, non avrebbe potuto fare altrimenti il viaggio in Italia, viste le sue condizioni economiche. La contadina, difatti, non parla neanche la lingua ufficiale del suo Paese, ossia lo spagnolo, ma un’antica lingua uto-atzeca.

Ma mai, come in questo caso, è proprio vero il modo di dire. Le vie del Signore hanno spedito Karitina, che ha pianto lacrime di gioia, proprio laddove si respira la presenza di Dio più che mai.

Sara Mondello

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